Dentosofia, principi generali.
A partire dalla nascita, la bocca viene modellata fisicamente da: RESPIRAZIONE, SUZIONE, FONAZIONE, DEGLUTIZIONE, MASTICAZIONE, che sono l’essenza della dinamica dentale.
La Dentosofia riconosce che le malocclusioni sono causate da un’alterazione di queste funzioni biologiche vitali. Queste funzioni sono importantissime perché i disturbi relativi a esse hanno ripercussioni a tutti i livelli: fisico, organico, psichico, emozionale, comportamentale, ecc.

La sollecitazione adeguata della bocca tramite azioni dentistiche ed esercizi appropriati (incentrati sulla rieducazione delle funzioni vitali) offre al paziente la capacità di creare la propria forma orale che riflette il proprio equilibrio generale.

Lavorando su questi principi si agisce:
  • sulla suzione o il suo stadio maturo, la masticazione;
  • sulla deglutizione;
  • sulla fonazione;
  • sulla respirazione, che deve essere nasale e non orale.

Esiste inoltre un legame tra disturbi di queste funzioni biologiche vitali e la comparsa di svariate patologie. Ho osservato una relazione sistematica tra una bocca disequilibrata e diverse condizioni patologiche, quali:

  • Mal di testa.
  • Vertigini, otalgie, problemi alla vista.
  • Problemi stomatognatici.
  • Cervicalgia.
  • Dorsalgia.
  • Lombalgia, cadute sul coccige.
  • Problemi viscerali, cicatrici.
  • Strappi muscolari, Crampi, varici.
  • Distorsioni di caviglia, di piede.
  • Callosità, varismo, valgismo.

La Dentosofia si propone quindi di intervenire sulle malocclusioni riequilibrando le funzioni neuro- vegetative e questo riequilibrio, a sua volta, va ad agire sulle patologie sistemiche che lo accompagnano.
Da un punto di vista neurofisiologico, tutte queste funzioni vitali sono interdipendenti e collegate tra loro. Quindi lavorare su una di esse permette di lavorare sul loro insieme. Agire sulla loro correzione simultaneamente porta a un potenziamento dei risultati. L’attivatore plurifunzionale agisce proprio in questo senso:

  • impedisce la respirazione orale e rieduca la respirazione nasale;
  • guida la lingua a posizionarsi nella posizione corretta per una deglutizione non disfunzionale;
  • agisce sulla masticazione attraverso le microstimolazioni impartite ai denti;
  • corregge o impedisce una posizione scorretta della mandibola;
  • favorisce la pressione concentrica delle labbra e delle guance su entrambe le arcate, impedendo
    che avvenga su una sola di esse.
La possibilità di rieducare le funzioni neuro-vegetative si fonda sulla neuro-plasticità, cioè sulla capacità del sistema nervoso di stabilire nuove connessioni, engrammi o percorsi neurali.
Contemporaneamente, si ha un effetto ortopedico cranio-occlusale dato dalla memoria elastica del materiale di cui è fatto l’attivatore e il riposizionamento della mandibola associato all’azione sul mascellare superiore con un «effetto armonico di ritorno» sulle suture craniche e con un’azione di spinta sui «vettori» dei denti (che sono anche i vettori di accrescimento) che convergono sull’apofisi crista-galli punto di partenza delle membrane intracraniche di tensione reciproca.
Vi è una corrispondenza biunivoca tra osteopatia craniale e occlusione dentale.
Dentosofia e un po di storia...

Il nome Dentosofia deriva dall’unione delle parole latine “dens”, il dente, e greca “sophia”, saggezza. Letteralmente significa, quindi, “la saggezza dei denti”. Nella definizione dei suoi ideatori - i dottori Rodrigue Mathieu e Michel Montaud - è una terapia che, legata al pensiero antroposofico di Rudolf Steiner, pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca e quello dell’essere umano nel suo ambiente: il mondo.

Si tratta di una dinamica evolutiva, risultato in particolare delle scoperte dei professori Renè Soulet e Andrè Besombes e del professor Pedro Planas, messe a punto da nuovi concetti e tecniche volte a ottenere l’equilibrio della bocca.

Diversamente dalle abituali cure dentistiche, considera il paziente nella globalità del suo essere. La terapia si basa sul fatto che ogni essere umano possiede un potenziale di equilibrio che non perde mai in quanto la sua natura profonda è «Equilibrio». L’espressione di questo equilibrio è, però, spesso contrastata dalle autolimitazioni incoscienti (psichiche e fisiche) create dal paziente in risposta al proprio vissuto.

Il principale strumento terapeutico utilizzato dalla Dentosofia è un apparecchio, chiamato attivatore plurifunzionale, prodotto originariamente in caucciù, ora anche in silicone. Il primo «attivatore a doccia» fu presentato nel 1953 dal professor André Besombes, dell’Università di Parigi, e dal professor René Soulet, dell’Università di Clermont-Ferrand. Questo apparecchio nasceva da un’esigenza ben precisa: alla fine della scuola i bambini in trattamento ortodontico partivano per una vacanza di tre mesi, durante i quali, se avessero avuto problemi con i loro dispositivi ortodontici, difficilmente avrebbero potuto trovare assistenza. Gli apparecchi venivano perciò rimossi per tutto il periodo estivo, ma, in autunno, alla ripresa della terapia, si osservava immancabilmente un peggioramento. I due pensarono di elaborare un apparecchio morbido, che non potesse causare problemi e non richiedesse manutenzione. Con loro grande sorpresa si accorsero che i bambini che lo avevano utilizzato nei mesi di sospensione della terapia convenzionale non solo non avevano subito un peggioramento, ma erano addirittura migliorati.


Da "I-denti-tà" di Luca Bastianello - Edizione Martina Bologna